(ANSA) - ROMA, 27 FEB - Negli ultimi dieci anni è più che
raddoppiato il volume delle vendite delle acque minerali
imbottigliate in plastica. Il numero delle bottiglie è passato
da 5 miliardi del 2009 a 10 miliardi nel 2019, con un trend che
non accenna a fermarsi. Lo scorso anno l'aumento nazionale è
stato dello 0,9%, interessando soprattutto il Sud e la Sicilia
(+2,7%). E' la fotografia scattata dall'Ismea che mette in
evidenza come, nonostante i tanti eco-movimenti globali
anti-plastica, tanti consumatori non riescano ancora a
rinunciare alla comodità della bottiglietta "usa-e-getta".
L'Italia, del resto, è al terzo posto nel mondo, dopo Messico e
Thailandia, per il consumo di acque minerali in bottiglia.
A fare la parte del leone nei consumi del 2019, tra le
diverse tipologie di acqua, segnala l'Ismea, è quella naturale
con il 71% dei volumi pari a 7,2 miliardi bottiglie acquistate
con un valore quasi triplicato nel giro di soli 3 anni. Le acque
effervescenti, invece, sono state scelte dal 13% delle famiglie
per 1 miliardo di bottiglie, contro le 500 mila del 2016. Stessi
numeri per le gassate comprate dall'11% dei consumatori, pari a
1 miliardo di bottiglie. Numeri più contenuti ma ugualmente
rilevanti per le acque leggermente gassate, scelte dal 5% delle
famiglie con 500 mila bottiglie, il doppio di quelle consumate
nel 2016.
La stringente emergenza climatica e la lotta contro
l'inquinamento da plastica non ha spinto la vendita di acque in
vetro, anzi. Nel 2019 gli acquisti sono stati 24 milioni, 7
milioni in meno rispetto a dieci anni fa. Un trend negativo
confermato anche per l'acqua effervescente e quella leggermente
gassata sempre in vetro, ma non per quella gassata in netta
controtendenza, con 5,5 milioni di bottiglie acquistate contro i
3 milioni del 2009. (ANSA).