Le prospettive del rating sull'Italia
dipenderanno dalla sostenibilità del debito e dalla crescita,
dove sono "cruciali" le riforme e l'uso dei fondi del recovery.
Lo scrive l'agenzia Fitch, che a giugno aveva confermato un
BBB- con prospettive stabili. Fitch prefigura una azione
negativa sul rating se gli effetti negativi della pandemia sulla
crescita dovessero trascinarsi, o se il Governo "non riuscisse a
stabilizzare il debito/Pil oltre il 2021". Al contrario, una
strategia di consolidamento dei conti di medio termine sarebbe
'"rating positive", così come "una ripresa economica più forte e
maggior fiducia nelle prospettive di crescita di medio termine,
specie se suffragata da riforme strutturali".
Dopo la giustizia, dove Fitch riconosce il cambiamento dopo i
passati tentativi falliti, "altre riforme sono programmate ma
non è chiaro se la loro approvazione avrà lo stesso successo. Ci
aspettiamo che trovare un accordo fra i partiti della 'grande
coalizione' sulla riforma del fisco e sulla concorrenza sarà più
difficile".
Fitch prevede una crescita del 5,7% per il 2021, del 4,3% nel
2022 e del 2,5% nel 2023, L'andamento favorevole di crescita e
bilancio pubblico hanno portato l'agenzia di rating a rivedere
in meglio la traiettoria del debito a 155% del Pil a fine 2021
(prima era 159%), e successivamente "cali soltanto marginali
fino al 2030".
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