Si muovono a due velocità le
principali borse europee nel giorno degli degli indici Pmi,
inferiori alle stime in Francia (58,6 contro 59 punti), a
differenza che in Germania (60,4 contro 57,5) e nell'Ue (59,2
punti), dove si è registrato il rialzo maggiore degli ultimi 15
anni. Bene l'indice manifatturiero del Regno Unito (64,2 punti)
a differenza di quello composito e dei servizi, entrambi a 61,7
punti. Resta sotto il valore dell'apertura lo spread tra Btp e
Bund tedeschi (104,8 punti). Positiva Londra (+0,39%), mentre
cedono lo 0,3% circa Milano, Parigi e Francoforte e Madrid lima
il proprio indice dello 0,16%. Positivi i futures Usa.
I mercati sono comunque rassicurati dal presidente della Fed
Jerome Powell, secondo il quale l'inflazione delle ultime
settimane è un "fenomeno temporaneo" e i prezzi saliranno
secondo le stime, rendendo ancora necessario il sostegno
all'economia Usa.
Deboli gli automobilistici Volkswagen (-0,87%), Bmw (-0,35%)
e Ferrari (-0,6%) a differenza di Stellantis (+1,12%), che
prosegue il proprio allungo in solitaria. Corre Pernod Ricard
(+2,45%), che ha alzato le stime sull'intero esercizio dopo
vendite migliori delle attese durante la pandemia con una
crescita dell'utile stimata intorno al 16%, contro il precedente
10%. La segue a distanza Campari (+1,13%) in Piazza Affari. Il
rialzo del greggio (Wti +0,62% a 73,3 dollari al barile) spinge
Shell (+1,83%) e Bp (+1,18%) che staccano TotalEnergies (+0,46%)
ed Eni (+0,3%). In campo bancario salgono Lloyds (+1,1%) e Bbva
(+0,47%), mentre a Milano sono girate in negativo Banco Bpm
(-0,53%), Intesa (-0,49%) e Unicredit (-0,22%). Peggiora Bper
(-1,33%), invariata Mps. Viaggia su nuovi massimi Essilux
(+1,44%), che punta ad uno sconto sull'acquisto di Grandvision
(-0,4%), penalizzata già nella vigilia, con un crollo del 7%.
Deboli i produttori di semiconduttori Nordic Semiconductor
(-2%), Stm (-0,65%) e Infineon (-0,52%).
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