Il percorso verso l'autonomia resta,
per molti giovani, un sogno nel cassetto: il 50,3% degli
under-35 vive infatti ancora con i propri genitori, mentre circa
quattro giovani su dieci (37,9%) vivono da soli o con il proprio
partner. Tra coloro che possono contare su un lavoro stabile, il
56,3% ha creato un nucleo familiare, rispetto al 33,5% dei
coetanei che non è riuscito a farlo. È uno dei risultati del
report realizzato dal Consiglio nazionale del giovani in
collaborazione con Eures sulle condizioni e prospettive
occupazionali, retributive e contributive degli under-35.
Dall'indagine emerge, inoltre, come restino sospesi tra
discontinuità lavorativa e basse retribuzioni. Completati gli
studi, nei cinque anni successivi soltanto poco più di uno su
tre (il 37,2%) può contare su un lavoro stabile, il 26% è un
precario con contratto a termine ed un quarto degli under-35 (il
23,7%) risulta disoccupato, mentre il restante 13,1% è uno
studente-lavoratore.
"Nel nostro Paese, la discontinuità lavorativa è arrivata a
rappresentare una condizione strutturale del mercato del lavoro
e il fenomeno della precarizzazione, destinato ad aumentare alla
luce della crisi post pandemica, investe inevitabilmente la
qualità della vita con conseguenze significative sulla
dimensione retributiva dei nostri giovani, anche a causa di un
sistema pensionistico messo a rischio dalle passate
generazioni", afferma la presidente del Cng, Maria Cristina
Pisani.
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