I mercati asiatici sono in rosso,
con l'eccezione di Shanghai (+0,4%) e Shenzen (+0,3%), entrambi
ancora aperti, tra nuovi timori di una crescita dell'inflazione
globale e il peso dei giganti dei chip, mettendo così sul piatto
il calo maggiore degli ultimi due mesi. In Giappone, dove la
discesa è la peggiore da febbraio, il Nikkei ha chiuso in netta
perdita (-3%), come il Topix (-2,3%), lo stesso Taiwan (-3,7%),
dove con il crescere dei contagi da Covid 19 sono vengono
vietati gli assembramenti, e leggermente meno peggio la Corea
(-1,2%). Viaggiano sulla stessa linea, a borse ancora aperte,
l'Australia (-1%), Bombay (-0,4%). I dati sull'inflazione in
Cina ad aprile intanto fanno segnare un +0,9%, ai massimi da
settembre 2020, con una salita dei prezzi alla produzione
(+6,8%) che è la maggiore da ottobre 2017.
In una giornata fitta di trimestrali, sono in arrivo una
serie di dati macroeconomici, tra cui le vendite al dettaglio
dal Regno Unito, prezzi all'ingrosso dalla Germania, produzione
industriale dall'Italia e fiducia economica da Germania e
dall'Ue (Zew). Dagli Usa attesi ottimismo delle piccole imprese,
report mensile dell'Opec e scorte settimanali di greggio (Api).
Parlano il governatore della Boe Andrew Bailey e i membri della
Fed Lael Brainard, Mary Daly e Raphael Bostic.
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