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Ipotesi di un fondo per le opere escluse dal Recovery

Ipotesi di un fondo per le opere escluse dal Recovery

E' una delle ipotesi su cui il governo è al lavoro in vista del varo del Def e della richiesta di scostamento

ROMA, 12 aprile 2021, 19:16

Redazione ANSA

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Mario Draghi e Daniele Franco - RIPRODUZIONE RISERVATA

Mario Draghi  e Daniele Franco - RIPRODUZIONE RISERVATA
Mario Draghi e Daniele Franco - RIPRODUZIONE RISERVATA

Creare subito un fondo ad hoc per le opere che, pur valide, non riusciranno a entrare nel Recovery Plan: è, secondo quanto si apprende, una delle ipotesi su cui il governo è al lavoro in queste ore, in vista del varo del Def e della richiesta di scostamento. Il fondo - di cui aveva parlato il ministro dell'Economia Daniele Franco in Parlamento - sarebbe infatti finanziato in prima battuta con una quota dell'extradeficit. 

"Una parte importante dei 209mld del Recovery Plan andranno al SUD. Un'occasione per finanziare infrastrutture, digitalizzazione e sanità. Investimenti per creare lavoro e colmare i divari sociali e territoriali del Mezzogiorno. Con Mara Carfagna stiamo andando nella giusta direzione". Lo afferma Antonio Tajani a margine di un incontro con il ministro per il Sud Mara Carfagna.

"Il Ponte sullo Stretto, secondo la versione del governo, non potrebbe essere inserito nel Recovery plan perché qualunque opera dovrà essere completata entro il 2026. Non ci siamo arresi a questa versione e a questa posizione: io fino all'altro giorno ho avuto un colloquio con il ministro Giovannini al quale ho posto come priorità per la Sicilia il collegamento stabile tra le due sponde. La stessa posizione espressa dalla Regione Calabria". Lo afferma il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, all'ANSA, auspicando si possa "convincere il governo ad assumere una posizione coraggiosa, a prescindere, perfino, dal Recovery plan". "Perché se il governo manifestasse la volontà di riaprire il dossier - aggiunge - noi avremmo già vinto la partita. Quello che temo è il 'cassariamento', come si dice in Sicilia, la perdita di tempo voluta, studiata per non decidere, per non arrivare all'epilogo e restare nell'ambiguità e nell'incertezza, per lasciare tutti contenti e tutti scontenti". Tra chi "rema contro la Sicilia", il presidente Musumeci iscrive "sicuramente la lobby di un presunto ambientalismo integralista di sinistra che continua a pretendere che bisogna tornare alle palafittte e poi il M5s e il Pd da sempre nemici 'confessi' del Ponte". "Anche all'Ars, nella scorsa legislatura - ricorda - i gruppi parlamentari delle due forze politiche hanno votato un ordine del giorno in tal senso, ribadendo la loro contrarietà al Ponte. Senza quest'opera è come se l'Italia finisse in Calabria e nessun altro collegamento veloce può essere immaginato senza. E' una infrastruttura di cui si parla da oltre 50 anni - chiosa Musumeci - e che trasversalmente ha attraversato tutti i governi e tutte le forze politiche con una costante: la contrarietà della sinistra".

Domani si riunirà la Corte Costituzionale tedesca di Karlsruhe per discutere sul ricorso presentato contro il Recovery Fund. Ne riferisce Handelsblatt online. Secondo la testata, una decisione dei giudici costituzionali arriverà entro il mese di aprile. Inoltre due pareri presentati dal governo tedesco sono a favore del Recovery, sostenendo che l'istituzione del fondo è perfettamente legale e quindi il ricorso è infondato.

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