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Inps: crollo assunzioni nei primi 9 mesi, -34%

Inps: crollo assunzioni nei primi 9 mesi, -34%

ROMA, 17 dicembre 2020, 15:30

Redazione ANSA

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Inps - RIPRODUZIONE RISERVATA

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Le assunzioni attivate dai datori di lavoro privati nei primi nove mesi del 2020 sono state 3.801.000, con un calo rispetto allo stesso periodo del 2019 del 34%. Lo rileva l'Inps nel suo Osservatoro sul precariato nel quale sottolinea che le cessazioni complessive nello stesso periodo sono state 4.058.000, in forte diminuzione rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (-21%). Il saldo annualizzato, vale a dire la differenza tra i flussi di assunzioni e cessazioni negli ultimi dodici dopo aver raggiunto il valore più basso a giugno (-814.000) è lievemente migliorato segnando a settembre -669.000.

Il calo delle assunzioni ha riguardato tutte le tipologie contrattuali, risultando però più accentuato per le assunzioni con contratti di lavoro a termine (intermittenti, somministrati, a tempo determinato). Le trasformazioni da tempo determinato nel periodo gennaio-settembre 2020 sono risultate 376.000, anch'esse in flessione rispetto allo stesso periodo del 2019 (-31% in tutto il periodo; -28% per il mese di settembre) a fronte però di un livello molto alto nel 2019 legato agli effetti del Decreto dignità.

La diminuzione delle cessazioni (-21% per le chiusure totali di contratto) è stata particolarmente accentuata per i contratti a tempo indeterminato e di apprendistato nel periodo marzo-settembre (-33% per entrambi sullo stesso periodo dell'anno precedente) per effetto anche dell'introduzione con la pandemia delle misure sul blocco dei licenziamenti. La variazione dei licenziamenti economici relativi a rapporti di lavoro a tempo indeterminato è stata - rispetto al corrispondente trimestre dell'anno precedente - pari al -71% nel secondo trimestre e pari al -62% nel terzo trimestre. Sono invece aumentati i licenziamenti disciplinari nel terzo trimestre (+26%).

L'impatto del Covid-19, interessando fortemente tutte le tipologie di contratti a termine, ne ha accentuato le tendenze al ripiegamento, già in essere dal 2019. Tra luglio (per i contratti a tempo determinato e per gli stagionali) e agosto (per i contratti di somministrazione) tale tendenza risulta invertita, pur rimanendo ancora largamente negativi i saldi su base annua.
  
   

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