La 'seconda ondata' del virus
potrebbe danneggiare (ulteriormente) il nostro tessuto
produttivo: se, infatti, il 59% dei consulenti del lavoro reputa
che le aziende siano, "ad oggi, attrezzate in materia di
prevenzione", oltre 4 su 10 (il 44,7%), recita un'indagine, dice
che lo sono "mediamente poco, o per nulla" per "gestire il
personale in caso di contagi diretti, o indiretti". Il dossier,
che sarà presentato al Festival del Lavoro in programma oggi e
domani 23 ottobre, è stato realizzando sulla base delle risposte
di 5.000 professionisti (su 26.000) dalla Fondazione studi
consulenti del lavoro tra fine settembre e metà ottobre sugli
iscritti all'Ordine che, dall'inizio dell'emergenza sanitaria,
hanno accompagnato le imprese nella gestione della crisi. La
preoccupazione di dover gestire un'emergenza sanitaria è,
peraltro, si legge, "secondaria rispetto alla possibilità di
doversi nuovamente trovare alle prese con le procedure per la
cassa integrazione (indicata come principale criticità da
affrontare nelle prossime settimane dal 62,8%), ma anche l'avvio
delle ristrutturazioni (42,8%), l'inevitabile riduzione dei
livelli di produttività (42,2%), la gestione delle esigenze del
personale, alle prese con conciliazione e quarantene, e la sua
riorganizzazione".
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