L'economia del Lazio subirà
anche'essa la forte recessione causata dalla pandemia ma il
crollo del Pil sarà inferiore alla media nazionale sebbene sia
difficile fare previsioni per il secondo semestre viste le
incognite sul settore turismo, specie internazionale, molto
consistente nella regione. E' quanto afferma la Banca d'Italia
nello studio sull'economia del Lazio che ricorda come nel 2019
la regione fosse già in uno stato di "debolezza", avesse
mostrato un calo del pil dello 0,2% e non aveva ancora
recuperato il livello pre-crisi. In questi mesi dell'emergenza
Covid particolarmente colpiti e che soffriranno anche nei
prossimi mesi sono "il comparto degli alloggi, la ristorazione,
il commercio e i trasporti" i quali, " assorbono una quota
consistente dell'occupazione regionale, pari a circa un quinto".
L'economia regionale,come hanno spiegato alla presentazione gli
estensori del rapporto, può contare tuttavia su alcuni punti di
solidità poco toccati dalla pandemia quali la forte presenza del
settore pubblico e imprese alimentari e farmaceutiche. Secondo
le stime dell'istituto centrale, la quota di valore aggiunto dei
settori sospesi sul totale è pari al 23 per cento (27 in
Italia); tale stima tiene conto delle esenzioni dalla
sospensione per le attività a supporto di quelle essenziali e
del ricorso al lavoro agile.
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