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Le Strade giuste di Amato e Morganti

Le Strade giuste di Amato e Morganti

Il nuovo modello sociale tra bene comune, lavoro e ambiente

ROMA, 17 maggio 2019, 17:39

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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(ANSA) - ROMA, 17 MAG -Dalla finanza d'impatto all'impegno per l'economia sociale, dal lavoro di qualità all'ambiente. Sono le "strade giuste" che si stanno imponendo nel dibattito seguito alla crisi, al centro dell'omonimo libro dell'ex presidente del consiglio, Giuliano Amato, e dell'amministratore delegato di Banca Prossima, Marco Morganti (per la Fondazione Feltrinelli). "Strade giuste. Economia e società nel segno del bene comune" è il titolo completo del volume, che indica una strategia per far sì che l'innovazione sociale degli ultimi anni abbia un valore sistemico e non sia transitoria. Questa strategia passa dal rafforzamento non solo delle azioni dal basso, ma anche delle infrastrutture top-down. "Orizzontalità e verticalità che riguardano filiere e reti commerciali, ecosistemi di competenze e, non da ultimo, risorse di natura economica - scrive Flaviano Zandonai nell'introduzione - allocate secondo modalità in grado di generare un ritorno sull'investimento sia in senso stretto, sia rispetto a quel nuovo assetto socioeconomico che ormai da troppo tempo si sta cercando di costruire". In quest'ottica, più che la strada del reddito di cittadinanza, quella "giusta" è il lavoro di cittadinanza in un'ottica keynesiana, con l'occupazione dei disoccupati in attività di utilità sociale come la manutenzione del territorio. Più della sharing economy, che spesso nasconde forme di sfruttamento, la strada è quella della condivisione del tempo e della cittadinanza attiva. Più del terzo settore, a cui comunque viene riconosciuto un ruolo insostituibile, la strada è quella di una economia sociale in grado di unire profitti e bene comune.

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