'L'Italia non e' un rischio globale: non c'e' bisogno di alcuna rassicurazione''. Lo afferma il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, a margine dei lavori del Fmi, sottolineando come ''in Italia c'e' un rallentamento dell'economia di pari misura che in Germania''. Le banche italiane "hanno risentito della doppia recessione, ma in se' il sistema e' uno dei piu' sani d'Europa" ha aggiunto Tria, sottolineando che che le banche italiane non sono un rischio ne' per l'Italia ne' per l'Europa. "Rispetteremo gli obiettivi strutturali concordati" ha anche detto il ministro dell'Economia commentato le parole del commissario Ue agli affari monetari Pierre Moscovici. "Con Moscovici siamo in contatto continuo e i nostri numeri sono condivisi", ha detto Tria. "E' chiaro - ha aggiunto - che noi vogliamo andare avanti con la riforma fiscale ma nel rispetto degli obiettivi, quelli indicati nel Def".
'Nell'area euro l'attuazione delle riforme strutturali deve essere sostanzialmente accelerata'. È l'appello del presidente della Bce, Mario Draghi, nel discorso depositato all'Imfc. 'I paesi in cui il debito e' elevato - ha detto - devono continuare a ricostituire'' accantonamenti di bilancio. ''I venti contrari globali continuano a pesare sulla crescita dell'area euro. L'economia dell'area euro è cresciuta a una velocità più lenta nel 2018, dopo un anno precedente robusto'', ha aggiunto, sottolineando che "un ampio grado di politica monetaria accomodante resta necessario per salvaguardare le condizioni favorevoli di finanziamento e sostenere l'espansione economica''
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