L'impatto sulla crescita dell'Italia
dalle misure di stimolo previste dal governo "sarebbe incerto
nei prossimi due anni e probabilmente negativo nel medio
periodo, se gli spread continuassero a restare a livelli
elevati". Così il Fondo Monetario Internazionale nella relazione
che prelude all'Art.IV. Il Fmi spiega che l'atteso impatto di
stimolo "rischia di essere controbilanciato dal continuo rialzo
degli spread", con un effetto "ambiguo" nel breve e
"probabilmente negativo" nel medio periodo. Il Fondo prevede
inoltre che la crescita dell'Italia sarà "di circa l'1% nel
2018-2020 e poi diminuirà da allora in poi". "Il deficit
complessivo del 2019 è previsto al 2,75% del Pil. Per il
2020-2021 è stimato al 2,8-2,9% a meno che non ci sia ampio
sostegno politico per attivare la clausola di salvaguardia
sull'Iva o per trovare misure compensative". Infine l'Fmi
mette in guardia l'Italia dal rischio di recessione che potrebbe
derivare da livelli di debito troppo alti.
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