La ricollocazione di tutti i lavoratori - che saranno assorbiti tramite articolo 47 (cessione di ramo d'azienda) - sarà conclusa entro luglio 2020: 280 entro aprile 2019, 330 entro settembre dello stesso anno, 370 entro l'inizio del 2020. Ai dipendenti che decideranno di firmare il verbale di conciliazione, Embraco corrisponderà il tfr maturato fino a dicembre 2016 più un bonus economico di 9.000 euro lordi per il periodo di cassa integrazione da luglio a dicembre 2018.
"Finalmente si chiude in modo positivo - commentano Lino La Mendola, della segretaria provinciale della Fiom-Cgil, e Ugo Bolognesi, responsabile di Embraco per la Fiom-Cgil - una vertenza durata mesi che ha vissuto punte drammatiche, come quando l'Embraco aveva avviato la procedura di licenziamento collettivo per tutti i lavoratori. Con questo accordo parte la reindustrializzazione che consente il salvataggio di tutti i posti di lavoro. È un successo ottenuto grazie all'impegno dei lavoratori che non hanno mai smesso di lottare per salvare il proprio posto di lavoro: adesso si tratterà di monitorare attentamente l'avanzamento del piano industriale". "Siamo soddisfatti del risultato ottenuto e fiduciosi sul buon esito dell'operazione, anche in virtù delle garanzie sulle solidità della società fornite dal Mise. Abbiamo stabilito un monitoraggio continuo sull'evoluzione dell'iniziativa e soprattutto abbiamo ottenuto che i lavoratori non perderanno né salario né diritti. È stata una trattativa complicata e piena di ostacoli, che però ha tracciato una linea in difesa del lavoro in Italia. Basta delocalizzazioni incontrollate", aggiungono Dario Basso, segretario della Uilm di Torino, e Vito Benevento, responsabile Embraco per la Uilm.
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