Le schermaglie tra Vivendi, primo azionista di Tim con il 23,9% e Elliott socio con il 5,4% continuano. "Non è l'azionista 'principale' di Tim. E' solo il più grande azionista" ma "i suoi interessi non sono più importanti di quelli di altri azionisti" dichiara il fondo americano. Serve "un consiglio unito, non uno impantanato in contenzioso con i propri revisori legali". E il cambiamento "inizia con l'elezione di un Cda veramente indipendente il 24 aprile". Intanto l'ad Amos Genish ribadisce di essere impegnato sulla realizzazione del piano Digitim. Guidare il gruppo "è un privilegio" dichiara in un'intervista al Sole24Ore ma se il cda cambierà "il piano andrà riconfermato" e poi "occorrerà verificare se nel board ci sarà un clima di fiducia e allineamento con il ceo: è una questione di 'chimica'" .
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