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Davos: Ocse all'Italia, sulle riforme niente marcia indietro

Davos: Ocse all'Italia, sulle riforme niente marcia indietro

Gurrìa all'Ansa, il jobs act una scelta giusta, creato quasi un milione di posti di lavoro

23 gennaio 2018, 18:35

Redazione ANSA

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Il segretario generale dell 'Ocse Angel Gurria © ANSA/EPA

Il segretario generale dell 'Ocse Angel Gurria © ANSA/EPA
Il segretario generale dell 'Ocse Angel Gurria © ANSA/EPA

"La storia non si può riscrivere". Così Angel Gurrìa, segretario generale dell'Ocse, fa il punto sull'Italia a poche settimane dal voto e dieci anni dopo la grande crisi con i suoi strascichi bancari ma anche con la ripresa finalmente ben assestata. "Il jobs act, approvato con la fiducia, fu una scommessa azzeccata che ha creato quasi un milione di posti di lavoro e che nessuno, da Berlusconi in poi, aveva avuto i voti per approvare", spiega Gurrìa in un'intervista all'ANSA.

"L'Italia è sempre stata una democrazia vibrante, tradizionalmente il voto è stata una questione di personalità, ma ora c'è una scelta netta fra chi propone di andare avanti sulle riforme e chi dice no a tutto senza fare vere proposte", ha aggiunto Gurrìa. "Le opzioni sono abbastanza chiare e sarà un voto dalle conseguenze importanti. Vi auguro il meglio, gli italiani hanno saggezza e sono sicuro che faranno la scelta migliore".

"Continueremo ad avere tassi storicamente bassi ancora per un bel po', ed è giusto che sia così", ha detto ancora il segretario generale dell'Ocse, a margine dei lavori del Forum economico mondiale. "Anche se la Bce sta riducendo gli acquisti del quantitative easing, sta ancora comprando titoli e continuerà a rinnovare i bond in scadenza. Abbiamo bisogno che questa flessibilità continui, una normalizzazione monetaria è positiva ma senza troppa fretta".

Gurria ha anche affrontato il tema del Bitcoin:"Siamo ancora agli inizi sulle criptovalute, non diamogli tutta questa importanza", ha dichiarato, invitando a ridimensionare un fenomeno che ha un impatto limitato sull'economia reale. "Che siano speculative o no, usate bene o no, per fare transazioni occulte o meno, è certo un problema e dobbiamo assicuraci che valute come bitcoin siano usate per scopi legittimi", ha spiegato. In ogni caso "non è questo il problema principale oggi. E' una notizia importante, forse c'è una bolla, ma non sarà questa a influenzare l'economia mondiale. Forse c'è troppa attenzione al fenomeno Bitcoin, assicuriamoci semplicemente che le autorità abbiano sufficiente controllo per proteggere il pubblico".

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