La Banca d'Italia non ha "chiesto né
incoraggiato né tanto meno favorito la Popolare Vicenza ad
acquisire Banca Etruria". Lo ha affermato il responsabile della
vigilanza di Banca d'Italia, Carmelo Barbagallo, in audizione
alla Commissione d'inchiesta sulle banche. In quel momento "la
vigilanza non disponeva di elementi per contrastare a priori
tale iniziativa che, se si fosse tramutata in istanza formale,
sarebbe stata approfondita". Barbagallo ha quindi precisato che
fino a giugno 2014, quando Popolare Vicenza espresse interesse a
comprare Etruria, per noi "la situazione di Vicenza in quel
momento risaliva all'ultima ispezione del 2012 da cui emergeva
un'ampia capienza patrimoniale, senza una rischiosità enorme.
Era una banca nella media. Solo col comprehensive assessment del
2014 scopriamo una situazione diversa". Intanto la procura di
Arezzo ha chiesto ai colleghi di Vicenza l'invio di un atto
relativo all'inchiesta sulla Bpvi che riguarda una relazione di
Bankitalia.
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