Jerome Powell e' il nuovo presidente della Fed. Avvocato, 64enne e il primo senza un PhD in economia dal 1981, Powell assume le redini della banca centrale al posto di Janet Yellen. E, in linea con l'amministrazione Trump, e' il presidente della Fed piu' ricco dagli anni 1940: Powell ha infatti una fortuna stimata in 19,4-55 milioni di dollari. Una ricchezza accumulata durante la sua esperienza al societa' di private equity Carlyle, dove ha lavorato prima di entrare al Tesoro americano sotto George H. W. Bush: era vice segretario con la responsabilita' per la finanza quando scoppio' il caso Salomon Brothers, travolta da uno scandalo sui bond che le fece quasi chiedere la bancarotta. ''Un caso che ancocra mi fa venire gli incubi'' ha detto di recente. Powell e' stato uno degli uomini che, dietro le quinte, ha favorito l'arrivo di Warren Buffett alla guida di Salomon stemperando la tempesta sui mercati.
'Centrista' dal punto di vista dell'inflazione e alleato di Yellen all'interno della Fed, il repubblicano Powell e' stato nominato alla banca centrale americana nel 2012 da Barack Obama.
L'ex presidente lo aveva scelto per favorire l'approvazione di un altro candidato alla Fed, Jeremy Stein: Obama li aveva infatti nominati contemporaneamente nel tentativo pragmatico di soddisfare i repubblicani in Senato, che piu' volte si erano rifiutati di procedere con votazioni su nomine per posizioni di regolamentazione.
Powell, che dalla sua casa di Washington va in bicicletta la lavoro, e' considerato una 'colomba', l'uomo della ''continuita''' sul fronte della politica monetaria. Secondo gli osservatori, si tratta di una scelta 'sicura' per Trump, che mostra di essere cosi' in grado di resistere alle pressioni piu' conservatrici del partito repubblicano, che preferirebbero il falco John Taylor. E di capire la delicatezza del ruolo della presidenza della Fed.
Se da Powell ci si attende una politica monetaria di continuita', sul fronte delle regole c'e' una rottura con Yellen. Powell infatti e' a favore di un loro allentamento, e questo sarebbe il motivo per cui Trump lo ha scelto.
Ma i mercati non reagiscono con euforia alla sua nomina, ricordando le parole di Ben Bernanke nel libro sulla crisi 'The Courage to Act'. L'ex presidente della Fed ricostruisce infatti come sia stata proprio la reticenza di Powell ad aver contribuito al 'taper tantrum': 'Jay' Powell era infatti uno dei 'three amigos' che Bernanke temeva potessero mettere a rischio agli acquisti di bond. ''Come Jay mi ha detto - scriva Bernanke -, abbiamo bisogno di una rampa di uscita''. Una rampa di uscita che ora Powell ha la possibilita' di seguire.