Banca d'Italia e la Uif, l'unità
d'informazione finanziaria, aumentano le difese in vista di un
ritorno dei foreign fighters in Europa dopo la progressiva
perdita di terreno dell'Isis. In una comunicazione a banche e
operatori finanziari che integra una emessa nell'aprile scorso,
si raccomandano più stringenti controlli su nominativi e
operazioni sospette per individuare i flussi finanziari. I
combattenti 'di ritorno', si legge, "possono fornire supporto,
logistico o esecutivo, a iniziative terroristiche in Europa" o
organizzare "attività di proselitismo". Fra le modalità
individuate l'uso di carte ricaricabili e prepagate e dei Money
Transfer, bonifici anomali, riattivazione di conti inattivi con
trasferimenti di contante in valuta straniera e operazioni
magari, tramite intermediari, con la Siria e Iraq. Le autorità
nella loro comunicazione ricordano "la disponibilità da parte
dell'Isis di documenti rubati, alterati o contraffatti".
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