Sì alla possibilità di controlli
contro la fuga di dati o la compromissione dei sistemi ma senza
spiare le comunicazioni dei dipendenti, sì all'eventuale
consultazione dei social network ma limitata ai soli profili
professionali, offerta di spazi privati su computer aziendali e
servizi cloud per conservare documenti o inviare informazioni
personali, non accessibili al datore di lavoro se non in casi
eccezionali. Sono alcune delle indicazioni date alle imprese dai
Garanti europei della privacy riuniti nel Gruppo "Articolo 29"
(WP29), per sfruttare le potenzialità delle reti sociali e delle
nuove tecnologie senza violare la privacy del lavoratori.
Il documento, che tiene conto sia della normativa vigente sia
delle novità introdotte dal Regolamento Ue del 2016 che si
applicherà dal maggio 2018, definisce un quadro dei principi
fondamentali ed esempi concreti per il corretto trattamento dei
dati in ambito professionale.
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