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Mps: un anno in bilico, da stress test a salvezza

Mps: un anno in bilico, da stress test a salvezza

In mezzo un cambio di A.d e flop di aumento capitale da 5 mld

MILANO, 05 luglio 2017, 08:09

Redazione ANSA

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La Commissione Ue ha approvato aiuti di Stato da 5,4 miliardi di euro per la ricapitalizzazione precauzionale di Mps. La ricapitalizzazione precauzionale della banca senese - RIPRODUZIONE RISERVATA

La Commissione Ue ha approvato aiuti di Stato da 5,4 miliardi di euro per la ricapitalizzazione precauzionale di Mps. La ricapitalizzazione precauzionale della banca senese - RIPRODUZIONE RISERVATA
La Commissione Ue ha approvato aiuti di Stato da 5,4 miliardi di euro per la ricapitalizzazione precauzionale di Mps. La ricapitalizzazione precauzionale della banca senese - RIPRODUZIONE RISERVATA

Con il via libera della Commissione europea all'intervento dello Stato nel capitale di Mps, la banca senese - più di 25.000 dipendenti, 1.860 filiali e un patrimonio da 6 miliardi - chiude un anno trascorso in bilico fra bail-in e salvataggio. L'obiettivo ora è invertire il trend, dopo aver chiuso il 2016 con un buco da 3,6 miliardi (169 milioni il rosso del primo trimestre 2017).

    29 luglio 2016 - Con un crollo a -2,44% del Cet1, Mps è la peggiore fra le 51 banche del Vecchio continente sottoposte allo stress test dell'Autorità bancaria europea.

    29 luglio - Poche ore prima della diffusione dei risultati degli stress test, il cda di Montepaschi aveva varato un'operazione che prevedeva la cessione dell'intero portafoglio crediti in sofferenza (per un valore lordo di 27,7 miliardi di euro) e un aumento di capitale da 5 miliardi.

    8 settembre - L'A.d Fabrizio Viola si dimette 14 settembre - Marco Morelli è il nuovo A.d. Nello stesso cda, il presidente Massimo Tononi rassegna le dimissioni.

    24 ottobre - Il cda approva il piano industriale 2016-2019 che prevede 2.600 esuberi e la chiusura di 500 filiali, oltre alla cessione delle sofferenza e all'aumento di capitale.

    1 novembre - Corrado Passera ritira la sua proposta di salvataggio di Mps, presentata il 13 ottobre, "formulata per conto di investitori di cui non sono state rese note le generalità", ricordò la banca nel bilancio 2016.

    24 novembre - L'Assemblea approva il rafforzamento di capitale da 5 miliardi attraverso una conversione volontaria dei bond subordinati in azioni, la ricerca di grandi investitori e un aumento di capitale sul mercato. Alessandro Falciai viene nominato presidente.

    7 dicembre - Dopo la bocciatura del referendum costituzionale e le dimissioni del governo Renzi, Mps chiede alla Bce di far slittare al 20 gennaio il termine per la ricapitalizzazione, che Francoforte aveva fissato per la fine di dicembre. La Bce respinge la richiesta.

    19 dicembre - Parte l'aumento di capitale sul mercato 22-23 dicembre - La conversione volontaria dei bond subordinati va bene (2,4 miliardi di euro), ma non si trovano grandi investitori e l'aumento di capitale sul mercato fallisce.     Il governo vara il decreto salva-risparmi. Mps invia alla Bce la richiesta di ricapitalizzazione precauzionale e a Bankitalia e Tesoro un'istanza per l'ammissione alla garanzia dello Stato per l'emissione di bond.

    26 dicembre - La Bce indica in 8,8 miliardi il fabbisogno di capitale per Mps

9 marzo - Il Cda approva la proposta preliminare del Piano di Ristrutturazione da inviare in Ue 30 giugno - Il cda esamina il Piano di ristrutturazione emerso dal confronto fra autorità italiane ed europee

4 luglio - La commissione europea dà il via libera al piano e quindi alla ricapitalizzazione precauzionale.
   

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