Il cda di Intesa ha deliberato all'unanimità la disponibilità a rilevare certe attività e passività facenti capo alla Banca Popolare di Vicenza e a Veneto Banca. Lo si legge in una nota in cui si precisa che sono esclusi dal perimetro dell'eventuale acquisizione i crediti deteriorati, quelli in bonis ad alto rischio, le obbligazioni subordinate, nonché partecipazioni e rapporti giuridici considerati non funzionali. Intesa esclude aumenti di capitale e prevede il pagamento "di un corrispettivo simbolico".
SERVE LEGGE In particolare, Intesa Sanpaolo - prosegue la nota - considera necessaria per la conclusione e l'efficacia dell'operazione una cornice legislativa, approvata e definitiva, che, fra l'altro, assicuri le misure necessarie per raggiungere gli obiettivi della totale neutralità dell'operazione rispetto al Common Equity Tier 1 ratio e alla dividend policy del gruppo, la copertura degli oneri di integrazione e razionalizzazione connessi all'acquisizione e la sterilizzazione di rischi, obblighi e impegni comunque avanzati nei confronti di Intesa Sanpaolo per fatti antecedenti la cessione o relativi a cespiti e rapporti non compresi nelle attività e passività trasferite".
PLAUSO SINDACATI Fabi, First Cisl, Uilca e Fisac approvano l'offerta di Intesa. Per Lando Maria Sileoni, segretario generale della Fabi. "Siamo convinti che sia la giusta soluzione per risolvere un gravoso problema che incombe sull'intero settore bancario e sulla stessa economia italiana -
SPRINT INTESA IN BORSA La possibilità di una soluzione per le banche venete, dopo che Intesa Sanpaolo si è fatta avanti per rilevare le good bank di Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca, ha messo le ali al comparto bancario a Piazza Affari. Ca' de Sass ha chiuso in rialzo del 2,45%. Meglio ancora hanno fatto Ubi (+5,06%), Bper (+4,49%) e Unicredit (+3,59%) mentre si allontana la prospettiva di un nuovo intervento a carico del sistema bancario.
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