Nike cambia strategia di vendita, decisa a puntare su un rapporto piu' diretto con i clienti e sulla vendita di prodotti sempre piu' personalizzati. Questo comportera' una ristrutturazione che avra' un prezzo inevitabile sul fronte dei posti di lavoro: il personale sparso in tutto il mondo sara' infatti tagliato del 2%, con circa 1.400 esuberi da gestire. E' stata la stessa multinazionale americana, leader nel settore dell'abbigliamento sportivo, ad annunciare la svolta.
Una svolta che proietta il colosso di Beaverton, in Oregon, nel futuro ma con una cura dimagrante che intacchera' una forza lavoro che oggi ammonta a quasi 71 mila dipendenti. Ma ad essere tagliata sara' anche la linea degli attuali prodotti, che il gruppo conta di ridurre di almeno il 25%.
Fulcro della nuova Nike sara' un servizio - chiamato 'Consumer Direct Offence' - attraverso il quale i clienti potranno direttamente personalizzare le proprie scarpe o i propri capi di abbigliamento o accessori sportivi. Il nuovo servizio sara' presente in 12 citta' (tra cui Milano) di 10 diversi Paesi e nelle attese dovrebbe rappresentare oltre l'80% della crescita di Nike fino al 2020. La struttura geografica del gruppo sara' quindi semplificata e ridotta a sei segmenti: Nord America, Europa, Medio Oriente e Africa, Cina, Sudest asiatico e America Latina. Intanto a Wall Street la novita' non e' stata accolta con entusiasmo, visto che il titolo Nike e' arrivato a perdere oltre il 3%. Ma i vertici dell'azienda spiegano come la svolta garantira' un prodotto sempre piu' mirato ai gusti dei consumatori sviluppando l'aspetto dell'innovazione e della tempestivita' nelle consegne. La decisione di cambiare direzione arriva in un momento in cui Nike continua comunque a crescere, con le vendite in aumento costante in tutto il mondo. A testimonianza di questo andamento nell'ultimo trimestre le entrate del colosso Usa sono balzate del 5%. Nonostante cio' la concorrenza si fa sempre piu' serrata e i vertici della Nike hanno cosi' spiegato di voler giocare in anticipo.
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