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Delrio, nessuna possibilità di nazionalizzare Alitalia

Da sindacati appello per sì.Usb contraria.Alta affluenza al voto

(di Monica Paternesi) (ANSA)

Nessun'altra soluzione possibile, nessuna alternativa, nessuna possibilità di nazionalizzazione. A poche ore dal termine del referendum con il quale i lavoratori di Alitalia devono esprimersi sul verbale d'intesa tra azienda e sindacati per il futuro della compagnia, il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio rinnova l'appello lanciato ieri dal presidente del Consiglio e sottolinea che "bisogna seguire con coraggio la strada iniziata". Il ministro interviene per mettere la parola fine alle speculazioni su un possibile intervento dello Stato per il salvataggio della compagnia nel caso di una vittoria del no all'accordo. Una soluzione invocata dai sindacati di base mentre a scendere in campo in prima persona a favore del sì al preaccordo oggi sono anche i leader di Cisl, Uil e dell'Ugl. Intanto l'affluenza al voto è stata altissima e già alla fine della giornata di ieri aveva raggiunto il 71% dei 12.500 lavoratori aventi diritto. I nove seggi tra Roma e Milano saranno aperti fino a lunedì alle 16, poi lo spoglio.

In caso di vittoria del no, secondo quanto si apprende, un cda si terrebbe già martedì 25 per avviare la procedura di amministrazione straordinaria. La prospettiva è quella del commissariamento e il rischio, "concretissimo", secondo il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda è quello di una liquidazione della compagnia. L'ipotesi che circola è quella di uno spezzatino. Nel caso della vittoria del sì è previsto un cda mercoledì per sbloccare la ricapitalizzazione, 2 miliardi di equity di cui 900 milioni di nuova cassa. Sul fronte dei tagli il preaccordo prevede un calo degli esuberi del personale a tempo indeterminato da 1.338 a 980, e un taglio degli stipendi del personale di volo dell'8%. "Alitalia morirà se verrà bocciato il piano. I lavoratori di Alitalia hanno ora in mano il destino della loro azienda" afferma Annamaria Furlan, ricordando che "non c'è oggi una alternativa concreta al piano industriale di sviluppo e di ricapitalizzazione", facendo "appello al senso di responsabilità dei lavoratori di Alitalia". "Ora bisogna salvare il lavoro e non rendere vani i sacrifici fatti dai lavoratori", sostiene anche il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo che ricorda come poi "bisognerà puntare a un'effettiva discontinuità aziendale e a un sistema di partecipazione nelle scelte che dia un futuro certo all'Alitalia". 
   

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