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Spread Btp/Bund apre in rialzo a 203, poi rallenta

Rendimento al 2,37% in primi minuti scambi

Resta sui 200 punti lo spread Btp/Bund che ieri era giunto su questa soglia per via de timori della vittoria di Marine Le Pen alle prossime presidenziali francesi la quale si è presentata con un programma di uscita dall'euro e dall'Unione Europea. Il differenziale, nei primissimi minuti di contrattazione,ha visto una fiammata a 203 punti contro i 199 della chiusura di ieri .  Il rendimento del decennale italiano è pari al 2,375%. 

Successivamente rallenta sotto i 200 punti base. Alle 10,20 italiane lo spread segna 198 punti base, con un rendimento del decennale italiano al 2,32%. La Francia è a 74 punti base di spread con un rendimento dell'1,08%. Pesano le elezioni presidenziali francesi fra aprile e maggio, con la candidatura di Marine Le Pen con un programma di addio all'euro, ma anche lo scenario italiano dove non si escludono elezioni anticipate. E i mercati ragionano sui tempi dell'uscita della Bce dall'acquisto di debito - che metterebbe sotto fortissima pressione i bilanci pubblici - ora che l'inflazione dell'Eurozona è tornata a un passo dal 2%.

Giornata di sostanziale tenuta per Piazza Affari dopo lo scivolone della vigilia: l'indice Ftse Mib ha chiuso con il lieve calo dello 0,17% a 18.662 punti, l'Ftse All share in ribasso dello 0,12% a quota 20.406. Molto debole e in progressiva caduta la seduta di Banco-Bpm che ha ceduto il 5,9% finale a 2,39 euro, seguita da Bper (-3,4% a 5 euro). Negativa, dopo un tentativo di recupero a metà giornata, anche Fca che ha chiuso in calo del 2,9%, con Telecom che ha perso il 2,4%, Mediobanca il 2,1%, Intesa l'1,9%, Ubi l'1,5% e Mediaset, che ha ceduto l'1,3%. In lieve calo Generali (-0,5%), mentre tra i titoli a elevata capitalizzazione il migliore è stato Azimut che ha guadagnato il 3,3% finale a 16,8 euro, seguito da Moncler (+1,9%), Recordati (+1,8%), Mediolanum (+1,7%), Stm (+1,6%), Fineco e Cnh, cresciuti entrambi dell'1,5%.

"Le vicende di questi ultimi giorni e di queste ultime ore ci ricordano in modo sgarbato come un Paese ad alto debito non possa non occuparsi della sua discesa - ha commentato stamattina il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan - Per il governo la riduzione del debito resta un obiettivo centrale''.

GIU' PRODUZIONE INDUSTRIALE GERMANIA A sorpresa, la produzione industriale della Germania di dicembre è scesa. L'indice è calato del 3% rispetto al mese precedente quando era salito dello 0,5%. Il calo è il maggiore dal 2009. Gli analisti contattati dalla Bloomberg si attendevano un incremento dello 0,3%.
   

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