Assonime, la società che raggruppa le
società italiane per azioni, lancia l'allarme che il Regno
Unito, dopo la Brexit "si trasformi in una sorta di grande
paradiso fiscale in Europa con una capacità di attrazione
gigantesca, data la sua storia e la consistenza della sua piazza
finanziaria". In un paper pubblicato nella collana "Note e
Studi" nel quale sono suggeriti alcuni "Spunti per una posizione
italiana nel futuro negoziato su Brexit" si rileva come il
nostro paese "potrebbe svolgere un ruolo utile ma ci saranno
"limiti stringenti alla sua flessibilità".
Nel documento si sottolinea come l'uscita del Regno Unito
dall'Unione Europea "genererà un processo di competizione
fiscale tanto più che Londra non sarà più tenuta a rispettare le
norme europee in tema di fiscalità, né quelle riguardanti gli
aiuti di Stato alle imprese e neppure quelle concernenti il
livello di indebitamento pubblico".
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