L'agenzia Standard & Poor's ha
effettuato uno stress test sui rating globali ipotizzando un
dimezzamento della crescita in Cina e la conseguente gelata sui
prezzi del petrolio e delle altre commodities.
Nel caso in cui la crescita di Pechino crollasse al 3,4%
annuo nel periodo 2017-2020 e il prezzo del petrolio si
attestasse nello stesso periodo sui 30 dollari al barile, S&P
ipotizza che - a seconda della regione geografica e dei settori
produttivi - tra un sesto e la metà dei rating degli emittenti
verrebbero tagliati, con le società più esposte verso la Cina e
le materie prime ovviamente più a rischio
S&P evidenza che lo stress test si fonda su un'ipotesi
estrema che "non è parte né del nostro scenario base e neppure
delle nostre ipotesi di rischi al ribasso sulla Cina". La scelta
di effettuare lo stress test è legata al fatto che la crescita
economica cinese e "conseguentemente" il prezzo del petrolio
rappresentano "due dei rischi chiave globali per il merito di
credito oggi".
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