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Allarme Istat sulla crescita. Monito Bce: "Inflazione zero non si trasferisca sui salari"

"Ci sono rischi di rallentamento dell'attività economica nel breve periodo"

Allarme dell'Istat sulla crescita, mentre arriva un monito della Bce: l'inflazione zero non si trasferisca sui salari. "In un contesto europeo - scrive l'istituto nella sua nota mensile - caratterizzato da una crescita significativa del Pil, l'economia italiana presenta segnali positivi" ma "l'evoluzione del clima di fiducia rimane incerta e l'indicatore composito anticipatore dell'economia italiana" che "ha subito una battuta d'arresto a febbraio" segnala "rischi di un rallentamento dell'attività economica nel breve periodo".

Intanto la Bce nel bollettino economico, sottolinea la necessità che "le condizioni di inflazione estremamente bassa non si radichino in effetti di secondo impatto sul processo di formazione dei prezzi e salari". Gli acquisti di debito pubblico - fa sapere l'istituto - proseguiranno fino a marzo 2017 o oltre se necessario e che il consiglio direttivo, se necessario, "agirà ricorrendo a tutti gli strumenti disponibili nell'ambito del proprio mandato".

L'inflazione dell'Eurozona - dice ancora la Bce rifacendosi alle quotazioni dei futures sui prezzi energetici - che da mesi viaggia vicina allo zero, dovrebbe collocarsi "su valori lievemente negativi nei prossimi mesi" per riprendere a salire nella seconda metà del 2016.

"La ripresa economica nell'area dell'euro sta proseguendo, trainata dalla domanda interna, mentre la domanda estera rimane debole". "La domanda interna continua ad essere sorretta dalle misure di politica monetaria" e che "i rischi per le prospettive di crescita dell'area dell'euro restano orientati verso il basso".

Le economie emergenti, "importante motore di crescita mondiale", continuano ad essere soggette a "rischi avversi". E un loro "ulteriore rallentamento generalizzato e pronunciato potrebbe avere un notevole impatto negativo sulle prospettive dell'economia mondiale".

"Nel contesto attuale è indispensabile assicurare che le condizioni di inflazione estremamente bassa non si radichino in effetti di secondo impatto sul processo di formazione dei prezzi e salari". Lo scrive la Bce nel bollettino economico, ribadendo che gli acquisti di debito pubblico proseguiranno fino a marzo 2017 o oltre se necessario e che il consiglio direttivo, se necessario, "agirà ricorrendo a tutti gli strumenti disponibili nell'ambito del proprio mandato".

Le riforme del mercato del lavoro (come il jobs Act in Italia) introdotte a partire dalla crisi potrebbero aver modificato il meccanismo di formazione dei salari, e "vi sono in effetti indicazioni che le rigidità salariali al ribasso sono divenute progressivamente più deboli con il protrarsi della crisi". Lo scrive la Bce, riconoscendo di fatto che le riforme stanno frenando i salari nel momento in cui l'Eurotower giudica "indispensabile" impedire che l'inflazione a zero si trasformi, tramite le aspettative, in mancati adeguamenti salariali, contribuendo così ai rischi di deflazione. Francoforte nota, in ogni caso, che con la ripresa "è probabile che si intensificheranno le pressioni al rialzo sui salari" e che in base alle previsioni "le retribuzioni per occupato dovrebbero crescere moderatamente nel 2016, portandosi al 2,1% nel 2018".

Visco, errato che Bce voglia rapida vendita Npl banche - "E' sbagliata" la percezione, nei mercati e nella stampa, che la vigilanza europea sulle banche stia spingendo per una rapida dismissione dei crediti deteriorati (Npl) da parte delle banche. Lo ha detto il governatore di Bankitalia Ignazio Visco, secondo cui tale percezione "potrebbe essere fra i fattori che hanno innescato il significativo calo delle azioni delle banche dell'Eurozona e dell'Italia in particolare". "Ci sono buone ragioni per sostenere che siano esagerate le preoccupazioni dei mercati sulla qualità degli asset delle banche italiane", che hanno un alto livello di garanzie sui crediti deteriorati (Npl) e una più che piena copertura attraverso garanzie reali e di altro tipo ha spiegato Visco.

"Una riduzione di due anni nei tempi di recupero dei crediti potrebbe persino portare a dimezzare il livello delle sofferenze come quota sul totale". "Uno strumento - il bail-in - studiato per ridurre l'impatto di una crisi non deve creare le premesse per renderne probabile un'altra: se è così, il suo design e/o il suo funzionamento devono essere ripensati".

Il fondo Atlante dispone di risorse "in qualche misura limitate", ma "può aiutare a sbloccare il mercato dei crediti deteriorati (Npl), contribuendo fin da subito a una soluzione che comunque non potrà che richiedere tempo". Ha ricordato il Governatore di Bankitalia.

Le conseguenze di uno squilibrio dei mercati "possono essere piuttosto gravi" e a volte occorre agire velocemente: "nel caso delle banche, questo richiede la possibilità di ricorrere a una rete di protezione pubblica e, in un'Unione come la nostra, anche a una sovranazionale in presenza di rischi sistemici e di contagio" ha spiegato Visco.

Banche non sono supermercati, rischio contagio - "Se fallisce un supermercato, lo chiudi e un altro apre. Se fallisce una banca, è molto improbabile che ne apra un'altra, è più probabile che quella accanto cominci ad avere problemi".

 

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