Nelle ultime settimane il petrolio ha
guadagnato il 54% rispetto ai minimi del febbraio scorso in
attesa del vertice Opec di domani a Doha, che dovrebbe portare
ad un accordo fra i Paesi produttori per un congelamento della
produzione ai livelli di gennaio. Ma, sottolinea il Wall Street
Journal, c'è ancora molto scetticismo sulla possibilità che una
simile decisione venga raggiunta e non è un caso che ieri il
greggio Wti abbia perso il 2,7%, il peggior calo delle ultime
due settimane, proprio in scia al raffreddamento delle
aspettative.
Alcuni paesi chiave, come i due principali produttori del
mondo, cioè Russia ed Arabia Saudita, "hanno detto ben poco su
come discuteranno, definiranno e attueranno un congelamento
della produzione". Senza contare, sottolinea il quotidiano, che
"anche un congelamento potrebbe non spostare la produzione,
almeno nel breve termine, da quei livelli che hanno inondato di
petrolio un mercato" che non ne chiedeva più.
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