Nella fusione tra Bpm e Banco
popolare c'è un focus su un impegnativo piano per tagliare
l'esposizione sui crediti deteriorati fino a 10 miliardi di
valore nominale nel periodo del business plan (2019). E' quanto
emerge, tra l'altro, nella conference call dei vertici dei due
istituti con gli analisti a Milano.
Con la fusione nasce un gruppo "solido, aggregante,
protagonista nel sistema del Paese", dice il consigliere
delegato della Bpm, Giuseppe Castagna, mentre l'amministratore
delegato del Banco, Francesco Saviotti ricorda di aver
"contestato l'aumento di capitale nella convinzione che,
insieme, le due banche avessero la capacità di gestire i non
'performing loans'" ma "di fronte a una posizione che non
permetteva alternative siamo andati incontro alle richieste del
regolatore. Una richiesta che mi è sembrata e mi sembra tuttora
eccessiva".
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