L'aumento dei rischi sui mercati
internazionali si è tradotto nel 2015 in oltre 5 miliardi di
euro di minore export per l'Italia. E’ quanto emerge dalla
"Mappa dei rischi 2016" presentata a Genova dalla Sace, società
assicurativo finanziaria del gruppo Cdp (Cassa depositi e
prestiti). Ma ci sono anche opportunità e mercati che si
riaprono e potranno consentire di recuperare 31 miliardi di
export entro il 2019. La Cina presenta opportunità a medio e
lungo termine, l'India è tornata a crescere, ci sono mercati
vicini come Polonia e Repubblica Ceca, poi Colombia, Perù,
Filippine e l'Iran dopo la sospensione delle sanzioni. "Le
principali incognite per il 2016, fattori di rischio che possono
trasformarsi in perdite sono i bassi prezzi delle materie prime
– spiega Alessandro Terzulli, capo economista Sace -, l’aumento
del debito anche nei paesi emergenti e il ritorno dei rischi
geopolitici. Il terrorismo, si stima, è costato in un anno circa
64 miliardi di dollari, il pil di un paese piccolo".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA