Le borse cinesi, pur scontando la
forte volatilità, terminano gli scambi al rialzo dopo il taglio
del target sulla crescita annunciato dal premier Li Keqiang che,
all'apertura di sabato del Congresso nazionale del Popolo, ha
stimato in scia a una congiuntura difficile un Pil in aumento
del 6,5-7% nel 2016 e nel quinquennio al 2020, meno del 6,9% del
2015, già al livello più basso degli ultimi 25 anni.
L'indice Composite di Shanghai, dopo un breve passaggio in
negativo, chiude a +0,81%, a 2.897,34 punti, mentre quello di
Shenzhen fa ancora meglio e trova il rimbalzo a +2,03%, fino ad
attestarsi a quota 1.741,65.
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