ROMA - La Banca d'Italia giudica "complessivamente positiva" la riforma delle Bcc ma chiede dei cambiamenti sul meccanismo di 'way out' per evitare il proliferarsi di piccoli gruppi e per non incorrere nella sanzione Ue sugli aiuti di Stato. Per il responsabile vigilanza Carmelo Barbagallo in audizione ala Camera così la norma deve fissare la data alla quale le Bcc devono possedere il patrimonio netto sopra i 200 milioni per evitare le fusioni fra 'piccoli' mentre l'imposta del 20% è inferiore al complesso delle agevolazioni ricevute nel tempo
Bankitalia,se crisi coop anche sotto 51% holding - La capogruppo che riunirà sotto di sè le Bcc prevista dalla riforma del settore dovrebbe potere, in casi di difficoltà, aprire il capitale a soggetti esterni facendo scendere le banche cooperative anche sotto la maggioranza. E' quanto chiede il responsabile della vigilanza della Banca d'Italia Carmelo Barbagallo in audizione alla Camera secondo cui la possibilità andrebbe "circoscritta a casi di effettiva necessità e accompagnata da adeguate cautele procedurali". La misura dovrebbe essere autorizzata dal Mef su proposta della Banca d'Italia.
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