La riforma delle Bcc punta a spingere
le aggregazioni all'interno del mondo cooperativo. Nella bozza
del testo, che dovrebbe arrivare in Consiglio dei ministri
venerdì, oltre alla creazione, in 18 mesi, di una holding
capogruppo, della quale le Bcc deterranno comunque la
maggioranza, si prevede anche un aumento, seppur in 5 anni, del
minimo di soci, che passa da 200 a 500, così come delle risorse
investite in azioni, che passa da 50mila a 100mila euro, venendo
incontro alle richieste del settore.
La capogruppo tra i suoi poteri, avrà anche quello di
intervenire sulla governance, opponendosi alla nomina o
revocando i vertici dei singoli istituti. Dopo il via libera di
via Nazionale alla holding le singole Bcc avranno 90 giorni per
aderire attraverso dei 'contratti di coesione'. Per mantenere la
licenza bancaria come banca di credito cooperativo gli istituti
dovranno aderire alla holding. In alternativa potranno
trasformarsi in Spa, in banche popolari o procedere alla
liquidazione.
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