Un contribuente su tre che fa ricorso
agli studi di settore mostra una posizione "non congrua"
rispetto ai ricavi dichiarati, mentre oltre la metà é "non
coerente" rispetto ai principali indicatori dell'attività
economica svolta. E' quanto emerge dai dati dell'Agenzia delle
Entrate. Negli anni 2012-2014 le posizioni non congrue sono
passate dal 26% a circa il 34%, mentre quelle non coerenti sono
aumentate dal 47% al 57% del totale. Un incremento verificatosi
malgrado i correttivi applicabili per la crisi economica.
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