Seduta ampiamente positiva per Piazza Affari, la migliore tra le Borse europee di giornata, che ha centrato il rimbalzo dopo il pessimo avvio di settimana grazie soprattutto al settore bancario: l'indice Ftse Mib ha chiuso in rialzo dell'1,52% a 18.923 punti, l'Ftse All share in aumento dell'1,34% a quota 20.580. Tra i titoli principali il migliore è stato quello di Ubi banca, cresciuto dell'8,5% finale a 4,7 euro, seguito dal Banco popolare (+6,2%) con il comparto sempre alle prese con le ipotesi di aggregazione. Molto bene anche Bper (+5,8%), seguita da Unicredit (+3,9% a 3,88 euro) e dalla Banca popolare di Milano (+2,5%), mentre si sono mosse più caute Mediobanca (+1,6%) e Intesa, che ha chiuso in aumento dell'1,3%.
Acquisti anche sulle 'piccole' Banca popolare di Sondrio (+6,5%) e Credito valtellinese (+5,5%) mentre Monte dei Paschi ancora molto volatile ha chiuso in calo del 3% a 0,703 euro e carige in ribasso del 2,4% a quota 0,79. In campo finanziario le ipotesi di uscita dell'amministratore delegato Mario Greco hanno avuto un effetto negativo su Generali: il titolo, che nel pomeriggio viaggiava cauto in leggero ribasso, ha chiuso in calo del 3,1% a 14,15 euro dopo una chiara corrente di vendite nell'ultima ora e mezza di seduta. Nel paniere a elevata capitalizzazione molto bene Fca (+6,1% a sette euro) con Poste salita del 2,9% ed Eni in aumento finale del 2,1% mentre Telecom ha chiuso con in leggero calo dello 0,2%. Seduta a due facce per Saipem: le azioni, deboli per tutta la giornata, hanno concluso comunque con un ribasso contenuto all'1% a 0,62 euro nella secondo giorno dall'avvio dell'aumento di capitale da 3,5 miliardi. I diritti di opzione, fermi quasi tutta la giornata in asta di volatilità , hanno chiuso invece con lo scivolone del 29% a un prezzo di 2,084 euro. Tra i titoli 'minori' balzo, infine, per Fincantieri, salita del 7,8% finale a 0,35 euro.