L'apprezzamento dell'euro complica il
compito della Bce. E' il titolo di un rapporto di Standard &
Poor's in cui si spiega che "quest'anno i mercati europei hanno
visto una elevata volatilità" mentre la continua caduta del
prezzo del petrolio, le turbolenze nel mercato cinese e
l'incertezza sulle prospettive delle economie Emergenti hanno
condizionato il 'sentiment' del mercato alimentando i timori
degli investitori. "Questo potrebbe compromettere la
trasmissione della politica monetaria della Bce - si legge nel
rapporto - generando una nuova fase di frammentazione
finanziaria e potenzialmente compromettere l'obiettivo di
inflazione di medio termine". L'apprezzamento dell'euro e
prospettive globali deboli pesano sull'inflazione dell'Eurozona
e nel 2016 potrebbe indebolirsi l'effetto di trasmissione
attraverso il canale del rapporto di cambio dopo che il tasso
medio di cambio dell'euro è salito del 4% da novembre scorso e
del 6% da metà aprile e ora si sta riavvicinandosi ai massimi
del 2015.
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