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Inps al via rivoluzione, spending e servizi on line

Prima linea dirigenza scende da 48 a 10

Al via la rivoluzione interna dell'Inps che ha presentato ai suoi dirigenti il nuovo modello di servizio e le strategie. Tre i punti cardini della riforma interna: la centralità dell'utente, digitalizzazione e multicanalità, riduzione dei costi e incremento della performance. Si parte dall'assetto organizzativo con la "razionalizzazione" della prima linea di dirigenza da 48 a 10 direzioni centrali a diretto riporto del direttore generale. La riorganizzazione, si spiega, servirà anche a portare a termine l'integrazione fra i diversi enti previdenziali, di recente confluiti nell'Inps. L'operazione, fanno sapere in istituto, potrebbe essere completata entro maggio. Entro febbraio infatti decadranno gli attuali incarichi di dirigenza e partiranno gli interpelli interni per l'assegnazione delle nuove funzioni di direzione. Altri step sotto il profilo della riorganizzazione potrebbero poi avvenire alla luce dei decreti attuativi della riforma della P.a. Dopo la presentazione del piano, perplessità tra alcuni dirigenti generali ai quali il progetto era stato presentato ieri in una riunione nella quale sembra che fosse stato escluso ogni taglio della prima fascia di dirigenza. Nello specifico, la nuova struttura prevede la separazione tra le funzioni di governo, di competenza della sede centrale Inps, e funzioni di fornitura dei servizi sulle quali si dovranno concentrare le sedi regionali, provinciali e locali dell'Istituto. Poi l'assegnazione di responsabilità centrali di disegno e indirizzo del servizio e territoriali a presidio della fornitura dei servizi. Quindi l'unitarietà del processo di pianificazione strategica, budget, contabilità e bilancio ed infine una gestione centralizzata delle leve di costo. Nel nuovo modello di servizi l'Inps fornirà prestazioni sociali secondo "un approccio consulenziale, personalizzato e proattivo" basato sui potenziali bisogni degli utenti. In quest'ottica è prevista la creazione di un fascicolo unico per ogni utente che contenga la sua storia contributiva. Il secondo pilastro di questo nuovo modello è poi la digitalizzazione e multicanalità, ossia un' evoluzione multicanale, con una forte presenza territoriale e digitale del rapporto con gli utenti ed un potenziamento dello scambio di flussi informativi con altre pubbliche amministrazioni. Con lo spostamento dell'erogazione dei servizi dai canali fisici ai canali digitali l'Istituto punta a ridurre i costi ed aumentare la performance. Secondo i piani, l'intera operazione dovrebbe andare a regime entro tre anni.

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