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Confindustria: Assolombarda divisa. Attesa mosse Regina

Confindustria: Assolombarda divisa. Attesa mosse Regina

Vacchi, spaccature Lombardia e Emilia. Ipotesi ticket con il Lazio

ROMA, 22 gennaio 2016, 20:35

Paolo Rubino

ANSACheck

Alberto Vacchi - RIPRODUZIONE RISERVATA

Alberto Vacchi - RIPRODUZIONE RISERVATA
Alberto Vacchi - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il fronte degli industriali lombardi resta spiazzato dal 'blitz' del bolognese Alberto Vacchi, che ha bruciato i tempi della liturgia confindustriale con la sua candidatura alla presidenza, e in Lombardia conta sul sostegno di un industriale del calibro di Gianfelice Rocca, leader di Assolombarda.

Intanto a Roma scalda i motori Aurelio Regina che tuttavia, in queste ore, sta anche osservando come si sta mettendo in moto il gioco delle alleanze. "E' pronto a candidarsi per la presidenza", ribadisce chi lo sostiene, ma si profila anche l'ipotesi di un ticket con Vacchi: c'è chi lavora, e spinge anche Regina in questa direzione, per raccogliere il più ampio consenso intorno alla candidatura dell'industriale bolognese e tentare così di chiudere i giochi. Regina porterebbe il voto di Roma e Lazio, e di altre territoriali, ma è invece proprio tra Emilia e Lombardia, dove la candidatura di Vacchi è nata, che non c'è ancora compattezza e la partita appare del tutto aperta.

Il punto di contatto tra Regina e Vacchi (che avrebbero in agenda un incontro riservato nei prossimi giorni, anche con Rocca) è nei buoni rapporti con Luca Cordero di Montezemolo, indicato come uno dei principali artefici della candidatura dell'industriale bolognese.

Incidono sugli equilibri anche partite parallele, come la presidenza del Sole24Ore, o la direzione generale e la guida del centro studi in viale dell'Astronomia.

C'è poi attesa per le mosse del salernitano Vincenzo Boccia, la cui candidatura è data per certa. E' una fase comunque ancora preliminare: dopo Vacchi, che si è mosso in anticipo, è quasi certo che altri aspiranti candidati non scopriranno le loro carte prima dell'insediamento della commissione dei tre saggi che poi scremeranno le candidature. Quindi, come da regolamento, dal 28 gennaio e nelle due settimane successive.

E' delicatissima in queste ore la posizione di Assolombarda: il sostegno a Alberto Vacchi mette ora in imbarazzo il presidente Gianfelice Rocca; era assente ad una riunione riservatissima, martedì scorso: la cena in un ristorante di Corso Magenta a Milano con i vertici di tutte le territoriali lombarde, con l'obiettivo di far convergere il consenso su Vacchi ed il risultato opposto di certificare una spaccatura.

C'era invece il varesino Alberto Ribolla che punterebbe ad una vicepresidenza di peso al fianco di Vacchi. Non mancano malumori (nella base di Assolombarda ed a Varese, e nella altre territoriali) che accreditano l'ipotesi di una contromossa: la discesa in campo dell'industriale bresciano Marco Bonometti.

Dalla cena a Milano non è quindi arrivato il via libera dei lombardi a Vacchi. E sarebbe già stato fissato un nuovo incontro informale e riservato, il 2 febbraio, per tentare di ricucire.

L'assenza di Rocca, martedì, è stata giustificata da qualche linea di febbre ma ora, nel sistema di Confindustria, c'è attesa per un cenno che chiarisca la sua posizione.

Deve intanto ancora sciogliere la sua riserva l'emiliano Fabio Storchi, chiamato a candidarsi da Federmeccanica di cui è presidente e che lo impegna sul contratto dei metalmeccanici: un altro campo di gioco strategico per orientare il consenso degli industriali. La scelta di Storchi sarà anche uno dei tasselli della partita interna in Emilia Romagna, dove i leader delle territoriali si riuniranno lunedì per fare il punto: sembra che non sarà presente Vacchi, una scelta dettata dall'esigenza di non far condizionare la discussione dalla presenza di un candidato. Mentre da Ravenna assiste ai giochi, e potrebbe scendere in campo, Guido Ottolenghi.

Come Federmeccanica, anche la componente della Piccola Industria, guidata da Alberto Baban, sarebbe intenzionata a rivendicare il vertice confindustriale per un suo esponente.

Si muove compatto il Nord-Est con Roberto Zuccato, che esclude una sua candidatura ma porta avanti l'impegno di far pesare senza divisioni un pacchetto di voti (Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Veneto) che vale circa il 17-18%.   

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