Una 'falcidia' delle piccole Bcc che
costringa circa il 50% di loro ad aggregarsi perdendo la propria
autonomia. Questo uno dei timori che serpeggia nel mondo della
cooperazione in attesa della riforma che il governo dovrebbe
varare la prossima settimana e che potrebbe, ma al riguardo non
vi sono né conferme né smentite, fissare una soglia minima del
patrimonio di 50 milioni di euro. Un tema mai formalmente
affrontato e che nel testo presentato dalle stesse Bcc non
compare visto che sarà la capogruppo a farsi carico della
stabilità delle proprie aderenti.Capogruppo che a questo punto,
dopo la soluzione unitaria trovata dal movimento nei giorni
scorsi, potrebbe anche vedersi fissata una soglia minima elevata
per scoraggiare la creazione di altri gruppi (Bolzano a parte).
Altro tema che aleggia è la previsione o meno per le banche
cooperative di una 'exit strategy', ovvero di non aderire al
gruppo.
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