Tempi molto più brevi per il licenziamento disciplinare nel pubblico impiego. Per i furbetti del cartellino e per chi commette violazioni così gravi da non consentire la prosecuzione del lavoro i tempi per la chiusura definitiva del rapporto di lavoro potrebbero passare da un massimo di 80 giorni complessivi a una settimana.
Il Governo ha annunciato nei giorni scorsi l'approvazione già mercoledì di nuove norme che consentano la sospensione senza stipendio del dipendente sorpreso 'in flagranza' a commettere violazioni gravi (quali ad esempio rubare, timbrare per altri, fare in generale false attestazioni sulla presenza ecc) in sole 48 ore. Al momento il termine per contestare l'illecito nel pubblico impiego è di 20 giorni mentre il lavoratore ha tempo 10 giorni per difendersi dalla contestazione (prorogabile di altri 10) e il procedimento deve concludersi entro 60 giorni dalla contestazione. Il Governo vuole stringere i tempi ed è probabile che dopo le 48 ore di sospensione ''cautelare'' senza stipendio lasci al lavoratore, in caso di prove inequivocabili dell'illecito, solo 5 giorni per difendersi come prevede la legge (art. 7 Statuto lavoratori) per il lavoro privato (quando non ci sono nel contratto collettivo termini diversi).
''In questo momento stiamo facendo analisi senza avere il testo - sottolinea il presidente dei Consulenti del Lavoro, Marina Calderone - bisogna dire però che non riteniamo ipotizzabile un licenziamento in tronco in 48 ore senza possibilità di difesa per il dipendente anche se sospeso in flagranza di reato. Riteniamo giusto prevedere una sospensione cautelare senza stipendio entro 48 ore, è un segnale di una giusta attenzione per il contenimento di questo fenomeno che se pur residuale non fa bene alla pubblica amministrazione. Per i tempi di difesa del lavoratore è utile una riduzione dei tempi e una equiparazione al settore privato''.
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