Il mondo rischia di dover fare i
conti con un prezzo del petrolio a 20 dollari al barile, di
fronte a un "balzo della produzione" dovuto anche all'estrazione
da acque profonde. Lo dice Ed Morse, capo degli analisti per le
materie prime di Citigroup, che a dicembre aveva previsto che il
greggio Wti, potesse scendere sotto i 30 dollari. Secondo Morse,
dopo un taglio dei costi del 30% dovuti allo 'shale', ora è in
arrivo una riduzione di pari entità dovuta proprio
all'estrazione dalle profondità oceaniche.
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