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Cina, quei 29 minuti di panico a Shanghai e Shenzhen

Cina, quei 29 minuti di panico a Shanghai e Shenzhen

Broker attoniti temono reazioni imprevedibili dell'autorità

ROMA, 07 gennaio 2016, 22:31

Redazione ANSA

ANSACheck

China Financial Markets © ANSA/AP

China Financial Markets © ANSA/AP
China Financial Markets © ANSA/AP

    Ventinove minuti di panico e vendite disperate che portano a -12% il bilancio di due giorni di borsa in Cina, con gli investitori in fuga per il timore di rimanere impigliati nel 'circuit breaker', la chiusura degli scambi in borsa in caso di perdite eccessive.
    E' la fotografia di quello che è successo stamani a Shanghai e Shenzen, con i broker prima subissati dalle telefonate dei clienti che chiedevano di liquidare le proprie posizioni non appena la borsa ha aperto. E poi di quelli, furibondi, che, data la tempistica fulminante che ha fatto scattare la chiusura degli scambi dopo mezzora superato il -7%, non sono riusciti a uscire in tempo. L'atmosfera generale è di incertezza per quello che potrebbero fare le istituzioni nel gestire un mercato in prevalenza retail - 90 milioni i piccoli investitori - che si sta sgonfiando. E di capire le logiche e ripercussioni globali, visto che quello che accade in Cina ha ripercussioni ovunque. Il sospetto è fondato, dopo che le autorità di Pechino hanno dato prova di essere inclini a misure 'forti', talvolta estreme e imprevedibili. Come quella di cercare di sostenere i prezzi delle azioni, la scorsa estate, fra iniezioni di liquidità, divieti di vendite e improvvisi interventi sul cambio dello yuan. Fra giugno e luglio la borsa era ai massimi record, poche settimane dopo, a fine agosto, sarebbe arrivato il 'Lunedì Nero'. Il resto dell'anno è stato nel segno della volatilità estrema. Finché Pechino ha deciso, pochi giorni fa, che di fronte a fluttuazioni del 5% la borsa chiude per 15 minuti. E se si arriva al 7% si chiude tutto il giorno. Anziché tranquillizzare, il 'circuit breaker' - che poi in serata è stato sospeso - ha innescato una fuga. Perché gli investitori temono di non riuscire a liquidare le proprie posizioni per tempo e subire perdite colossali. Un gestore a Shanghai avrebbe liquidato in un attimo tutti i suoi 46 milioni di dollari in portafoglio. Molti altri non ci sono riusciti e probabilmente cercheranno di farlo non appena possibile.
   

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