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Borsa di Milano migliore del mondo nel 2015, vale 35% Pil

Ftse Mib riparte (+13%) con ripresa economia, Poste regina Ipo

Milano regina delle Borse nel mondo con un rialzo del 13,23% per l'indice principale, il Ftse Mib, seconda solo a Shenzhen (+66,15%), drogata però dalle misure varate dal Governo di Pechino allo scoppio della bolla cinese. La prova sta nel risultato del maggior listino cinese, Shanghai (+10,46%), che ha fatto peggio di Piazza Affari così come Francoforte (+9,56%) e Parigi (+9,46%). Un rialzo per Milano sopra la media europea (Euro Stoxx +4,5%) e ben al di sopra di Wall Street (Dow Jones -0,86%) e del Nasdaq (+7,44%).

Ancora meglio hanno fatto gli altri indici di Piazza Affari: Ftse All Share +15,8% e Star +39,5%. Per la prima volta dopo anni non sono gli scambi a caratterizzare il listino milanese, ma i guadagni, che hanno accompagnato i segnali di ripresa dell'economia. Lo scorso anno Piazza Affari valeva il 29% del Pil, quest'anno invece sale al 34,8%, con una capitalizzazione di 567,6 miliardi di euro, in rialzo del 17,6% rispetto a fine 2014.

Sempre vivaci comunque gli scambi, che hanno raggiunto una media giornaliera di 3,2 miliardi di euro. Il picco è stato raggiunto lo scorso 24 agosto, vero e proprio lunedì nero per le borse mondiali sulla scia del crollo cinese, costato in un solo giorno 411 miliardi di euro ai listini europei. Allora Milano perse il 5,96% con oltre mezzo milione di contratti passati di mano per un controvalore di 5,9 miliardi di euro. Complessivamente nel 2015 sono stati scambiati oltre 801,7 miliardi di euro. Intesa Sanpaolo è stata l'azione più trattata per controvalore, (95,2 miliardi), Unicredit ha primeggiato invece in termini di contratti (3,9 milioni). Quanto al rialzo dei singoli titoli, la regina tra le blue chips è stata Italcementi (+107,49% dallo scorso 31 dicembre), seguita da Anima Holding (+92,60%) e Yoox-Net-A-Porter (+87,77%), mentre Mps (-35,58%) è stata la peggiore, preceduta da Saipem (-14,55%) e Tenaris (-12,20%).

Il 2015 verrà sicuramente ricordato come l'anno di ripresa delle quotazioni, con 356 società quotate sui mercati di Borsa Italiana: 282 sul mercato principale Mta (di cui 71 Star) e 74 su Aim. Le nuove ammissioni sono state 32 (erano 26 nel 2014) di cui 27 Ipo (18 su Aim). Tra le matricole, che hanno raccolto in totale oltre 5,7 miliardi di euro, Poste Italiane, maggiore Ipo negli ultimi 10 anni con oltre 3 miliardi di capitale raccolto, ha giocato la parte del leone. Sedici invece le società revocate, tra cui nomi di spicco come Pirelli, uscita di scena lo scorso 6 novembre, Ti Media, fuori dal 1 ottobre e Mediolanum, che ha passato in realtà il testimone a Banca Mediolanum, a seguito della fusione.

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