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Banche, Renzi si affida a Cantone per l'arbitrato: "E' un segnale chiaro"

Renzi al Tg5: 'Ci penserà Cantone, nelle prossime ore faremo tutto possibile perchè chi è stato truffato possa avere i soldi'

L'Anac, presieduta da Raffaele Cantone gestirà gli arbitrati per gli obbligazionisti secondari colpiti dal crac delle 4 banche. "In prossime ore faremo tutto possibile perchè chi è stato truffato possa avere i soldi", afferma il premier Matteo Renzi al Tg5.

"Non è il momento delle polemiche: meno male che abbiamo fatto il decreto" sul salvataggio di 4 banche. "Le critiche al governo sono davvero incomprensibili perché abbiamo salvato un milione di persone e purtroppo le regole che ci sono" e che non hanno consentito di salvare gli obbligazionisti "sono state fatte in passato". Lo ha detto Matteo Renzi al Tg5, rivendicando una linea di "massimo rigore, chiarezza e trasparenza"."Faremo tutto il possibile perché chi è stato davvero truffato possa riavere i soldi", ha aggiunto. 

Successivamente, il premier a Bruxelles ha detto: "Nessun timore, nessuna preoccupazione e anzi la volontà di dare un segnale molto chiaro come dimostra la scelta di Cantone".


Linea dura Governo su bond rischiosi. Nicastro, 100mln ok  - Linea dura del Governo sui prodotti finanziari rischiosi, soprattutto se venduti a clienti non adeguatamente informati. A tracciare le intenzioni dell'esecutivo impegnato nell'arginare le conseguenze del caso obbligazioni subordinate, è il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan. Mentre, se confermati, i 100 milioni di dotazione del fondo per i risparmiatori coinvolti sono una cifra adeguata: parola del presidente dei 4 istituti salvati, Roberto Nicastro. Gli interventi di rafforzamento strutturale del settore bancario adottati dal Governo "si accompagnano a una rinnovata attenzione all'applicazione rigorosa degli obblighi di diligenza, trasparenza e correttezza, applicabili ai servizi di investimento e alle offerte al pubblico di sottoscrizione e di vendita", dice Padoan parlando in Parlamento. Precisando che tali servizi "dovranno essere applicati in modo da non collocare gli strumenti più rischiosi presso clienti non in grado di comprendere l'effettivo rischio". Nel ribadire che le autorità di vigilanza hanno ben operato ('spalleggiato' dall'a.d di Intesa Carlo Messina: "il nostro successo è anche il successo della buona vigilanza"), il ministro spiega che "gli interventi a favore dei risparmiatori sono ben diversi di quelli per la ricapitalizzazione delle banche". E che "il progetto di ricapitalizzazione da parte del fondo interbancario, seppure in linea con le regole degli aiuti di Stato, non era ritenuto compatibile con la disciplina della risoluzione" e "avrebbe comunque comportato l'avvio di una risoluzione" da parte dell'Ue. "I 100 milioni che sono stati ipotizzati come contributo del mondo bancario appaiono oggi un numero assolutamente congruo", commenta intanto Roberto Nicastro, presidente dei 4 istituti salvati, a proposito del fondo per il rimborso ai clienti danneggiati, che definisce la situazione "molto seria". Mille casi "critici" che rappresentano "circa una trentina di milioni come impatto complessivo: sono quelli - afferma - la massima priorità". L'analisi - spiega - si è concentrata soprattutto su 2 elementi: "da una parte focalizzarci sui piccoli risparmiatori con meno di 100 mila euro di risparmi presso le 4 banche, dall'altra ci siamo soffermati su un criterio cruciale, che è quello della concentrazione, ovvero quanto di questi bond subordinati fossero un pezzo molto importante o limitato del patrimonio dei clienti". E, "quello che abbiamo verificato è che ci sono 1.000 clienti che hanno oltre il 50%" del loro patrimonio investito nei bond subordinati. Un'80% ha una quota 'rischiosa' attorno al 15%". Per nulla 'impaurito' di una commissione d'inchiesta che scandagli gli ultimi 10 anni del sistema bancario, il presidente dell'Abi Antonio Patuelli si sofferma sulla vendita delle 4 banche salvate. La tempistica - dice - "dev'essere di mercato, senza soffocare alcuno" evitando "svendite". Su questo - assicura - saremo di una decisione e di una durezza totali, perchè non possono imporre tempistiche che implichino una svendita in modo che poi noi paghiamo anche le conseguenze delle tempistiche". Consumatori, intanto, sul sentiero di guerra. Adusbef e Federconsumatori chiedono apertamente le dimissioni di Padoan che difende l'operato delle autorità di vigilanza e annunciano un sit in sotto Bankitalia e Consob e il Movimento dei Consumatori definisce inadeguato il fondo per i rimborsi.

   

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