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Arbitrato salva risparmiatori, ok Ue a Italia

Per aiutare i privati 'vittime' del crac

Una valutazione caso per caso. Con un arbitraggio che dovrebbe essere affidato a Consob. E un fondo alimentato con un contributo del sistema bancario. E' questa la ciambella di salvataggio alla quale potranno aggrapparsi i 10.500 risparmiatori che hanno visto sfumare i soldi investiti nelle obbligazioni subordinate dal crac dei quattro istituti Banca Marche, Banca popolare dell'Etruria e del Lazio, Carichieti e Cassa di risparmio di Ferrara. L'Ue ha dato il suo via libera, sbloccando una situazione che sembrava essersi avvitata. E il governo - ha spiegato il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan alla Camera - inserirà le norme nella Legge di Stabilità con un emendamento in arrivo nelle prossime ore. I dettagli, però, arriveranno dopo. Un decreto del Mef fisserà i criteri su come il fondo sarà alimentato e come dovranno essere valutate le singole situazioni. ''Realistico'' definisce il ministro l'ipotesi che a restituire i fondi anticipati dalle banche siano le plusvalenze incassate con la vendita dei crediti incagliati delle bad bank. Per scegliere chi otterrà i rimborsi, invece, forse entrerà in campo l'Isee, per valutare la situazione economica dell'investitore. Di certo il tema banche e' all'attenzione del governo. "La riforma del sistema del credito è quanto mai urgente", sostiene il premier Matteo Renzi, facendo ipotizzare altri interventi. "Occorre aumentare l'informazione e la capacità di valutazione dei risparmiatori per ridurre le asimmetrie informative e il rischio di abuso - dice Padoan - Un risparmiatore poco o male informato è potenziale vittima di abusi". Lo spiraglio di luce su una situazione che sembrava avvitarsi sempre più è arrivato da Bruxelles. L'arbitrato per aiutare gli investito privati - hanno spiegato fonti della Commissione ''è un'ottima idea''. Ma - hanno aggiunto - "non è possibile fare è che lo Stato paghi direttamente chi ha subito le perdite". Dopo i contrasti dei giorni scorsi l'Ue addolcisce i toni. Parla di ''contatti stretti e costruttivi con le autorità italiane'' e spiega di ''sostenere le intenzioni del governo italiano di permettere ai risparmiatori di chiedere compensazioni alle banche per potenziali vendite abusive di obbligazioni e di ispirarsi alle passate esperienze in altri Paesi Ue con situazioni simili". Come è già accaduto in Spagna, sembra voler dire. ''Vendite abusive''. Già perchè che qualcosa non abbia funzionato appare evidente. Lo racconta un dato contenuto in una slide messa in rete dal ministero dell'Economia. Quasi la metà delle obbligazioni subordinate delle 4 banche, 340 milioni su 768, è finita nelle tasche dei piccoli risparmiatori, invece che sugli investitori istituzionali. E' una quota inusuale Per questa tipologia di strumenti con maggiore rischio.

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