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Antitrust: istruttoria su 4 big cemento

Antitrust: istruttoria su 4 big cemento

Faro su accordo prezzo. Aumento simultaneo Buzzi Unicem, Cementir, Cementirossi, Holcim

ROMA, 27 novembre 2015, 10:12

Redazione ANSA

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Antitrust: istruttoria su 4 big cemento - RIPRODUZIONE RISERVATA

Antitrust: istruttoria su 4 big cemento - RIPRODUZIONE RISERVATA
Antitrust: istruttoria su 4 big cemento - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un accordo tra quattro big del cemento per coordinare gli aumenti dei prezzi di vendita. Questa l'ipotesi formulata dall'Antitrust, che ha aperto un'istruttoria su Buzzi Unicem, Cementir Italia, Industria Cementi Giovanni Rossi e Holcim Italia. La delibera con cui l'Autorità garante della concorrenza e del mercato ha stabilito l'apertura dell'istruttoria, che è accompagnata da ispezioni nelle sedi delle società interessate, dell'associazione di categoria Aitec e di altre società operanti nello stesso settore con l'ausilio del Nucleo speciale Antitrust e del Nucleo frodi tecnologiche della Guardia di Finanza, è stata approvata il 18 novembre scorso, ma è stata ufficializzata solo oggi (ieri, ndr). L'indagine prende le mosse dalla segnalazione di un'impresa operante nella produzione e vendita di calcestruzzo preconfezionato in Piemonte, diretta a denunciare un presunto cartello sul prezzo di vendita del cemento. Stando alla segnalazione, infatti, le quattro aziende nel giugno 2015 avrebbero comunicato alla clientela un contemporaneo incremento del prezzo, che sarebbe scattato il 15 di quel mese, pari a 9 euro alla tonnellata.

L'Autorità rileva addirittura che le comunicazioni della Buzzi e della Cementirossi presenterebbero "un tenore assai simile anche nelle parole utilizzate". Pertanto "non può escludersi l'esistenza di un'intesa", dal momento che, oltre tutto, "l'aumento parallelo non pare avere altre e diverse giustificazioni economiche". Le quattro aziende su cui è stata aperta l'istruttoria hanno totalizzato nel 2014 circa 2,8 miliardi di fatturato, con la parte del leone che spetta a Buzzi Unicem (2,5 miliardi). Gli stabilimenti produttivi che risultano direttamente coinvolti dagli aumenti di prezzo, spiega ancora l'Antitrust, sono localizzati in diverse regioni dell'area Nord-Ovest e nell'Emilia Romagna, quindi "l'ambito territoriale che già allo stato appare interessato dalle condotte coincide con una parte rilevante del mercato nazionale", ma vista "la dimensione di alcune delle parti, nonché la loro diffusa presenza e attività sull'intero territorio nazionale non può escludersi che le parallele condotte commerciali si estendano a un ancor più ampio ambito geografico, fino a ricomprendere l'intero territorio nazionale". Il procedimento deve concludersi entro il 31 dicembre 2016.

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