Salgono a 296 'voci', che valgono circa 175 miliardi di mancati incassi, le misure di agevolazione fiscale per il 2016. Lo rilevano i tecnici di Camera e Senato in un dossier sulla legge di Stabilità. L'aumento delle tax expenditures si riflette sull'entità degli sconti fiscali che aumentano di circa 15 miliardi rispetto al 2015.
La Legge di Stabilità arriverà in Aula alla Camera per il discussione generale il 14 dicembre. Il termine ultimo per la presentazione degli emendamenti in commissione Bilancio è stato fissato per venerdì 27 alle 18. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Montecitorio.
I tecnici nelle schede di lettura alla manovra, che analizzano anche le modifiche introdotte al Senato, ricordano che dal prossimo anno, come previsto dal decreto attuativo della delega fiscale sul monitoraggio di evasione ed erosione fiscale, il governo dovrà predisporre "un programma annuale di riordino delle spese fiscali da attuare con la manovra di finanza pubblica, da presentare insieme alla Nota di aggiornamento del Def" e che "le spese fiscali entrate in vigore da almeno cinque anni sono oggetto di specifiche proposte di eliminazione, riduzione, modifica o conferma". Inoltre, "allo stato di previsione dell'entrata è allegato un rapporto annuale sulle spese fiscali, (consuntivo), che elenca qualunque forma di esenzione, esclusione, riduzione dell'imponibile o dell'imposta ovvero regime di favore, derivante da disposizioni normative vigenti, con separata indicazione di quelle introdotte nell'anno precedente e nei primi sei mesi dell'anno in corso". Le tax expenditures sono un dossier sul tavolo dei governo da diversi anni, ma finora gli interventi, più volte annunciati, sono sempre stati rinviati. Da ultimo anche quest'anno, nonostante nel Def di aprile si prevedesse una voce ad hoc della spenging review che doveva andare a sfoltire le agevolazioni fiscali, alla fine si è deciso di non intervenire, perché, come hanno spiegato sia il premier Matteo Renzi sia il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, ridurre le agevolazioni si traduce inevitabilmente in un aumento di tasse per le categorie interessate. Al dossier nell'ultimo anno aveva lavorato, in particolare, Roberto Perotti, succeduto a Carlo Cottarelli come 'commissario' alla spending insieme a Yoram Gutgeld, che ha lasciato il suo incarico subito dopo il varo della legge di Stabilità.
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