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Fisco: Imposte patrimoniali oltre 48 miliardi nel 2014

Fisco: Imposte patrimoniali oltre 48 miliardi nel 2014

In 25 anni raddoppiata incidenza su Pil, gettito quintuplicato

VENEZIA, 12 settembre 2015, 10:15

Redazione ANSA

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Fisco: Imposte patrimoniali oltre 48 miliardi nel 2014 - RIPRODUZIONE RISERVATA

Fisco: Imposte patrimoniali oltre 48 miliardi nel 2014 - RIPRODUZIONE RISERVATA
Fisco: Imposte patrimoniali oltre 48 miliardi nel 2014 - RIPRODUZIONE RISERVATA

Nel 2014 le imposte patrimoniali sono costate agli italiani la cifra record di 48,6 miliardi di euro. Negli ultimi 25 anni, la loro incidenza sul Pil è raddoppiata, mentre in termini assoluti il gettito è aumentato di quasi 5 volte. A segnalarlo è la Cgia che dopo averle "identificate" ne ha calcolato l'impatto che queste hanno avuto sulle tasche dei contribuenti. Se per l'anno in corso il gettito complessivo dovrebbe attestarsi sul livello raggiunto nel 2014, solo dal 2016 dovremmo registrare una decisa inversione di tendenza.    

Se il Governo confermerà l' abolizione delle tasse che gravano sulla prima casa, dell'Imu agricola e quella sugli imbullonati - commenta Paolo Zabeo della Cgia - nel 2016 dovremmo risparmiare 4,6 mld di euro: vale a dire uno sconto che sfiora il 10%". La Cgia ricorda che sono un quindicina le patrimoniali che pesano sui portafogli degli italiani "anche se le due imposte che gravano sulle abitazioni e sugli immobili strumentali, Tasi e Imu, garantiscono oltre la metà del gettito complessivo. Nel 2014, ad esempio, per onorare questi due tributi famiglie, imprese e lavoratori autonomi hanno versato ben 24,7 mld". Le imposte patrimoniali, spiega la Cgia, sono quelle che di fatto gravano sulla ricchezza posseduta dalle persone in un determinato momento. La ricchezza è intesa in senso ampio e comprende i beni immobili (case, terreni), i beni mobili (auto, moto, aeromobili, imbarcazioni), gli investimenti finanziari, etc. Più precisamente: imposta di registro e sostitutiva; imposte di bollo; imposta ipotecaria; diritti catastali; Ici/Imu/Tasi;, bollo auto; canoni su telecomunicazioni e Rai Tv; imposta sulle transazioni finanziarie; imposta sul patrimonio netto delle imprese; imposta su secretazione dei capitali scudati; imposte sulle successioni e donazioni; imposta straordinaria sugli immobili; imposta straordinaria sui depositi; imposta sui beni di lusso. Nel 2012 l'imposizione patrimoniale è cresciuta, sul 2011, di 13,7 mld di euro (oltre il 43%). Mentre nel 2013 si è avuta una temporanea flessione dovuta all'abolizione dell'Imu sulle case principali. In termini di gettito, le imposte più pesanti sono l'Imu/Tasi: nel 2014 hanno garantito alle casse dello Stato e dei Comuni 24,7 mld. Seguono l'imposta di bollo (7,9 mld), il bollo auto (6,1 mld) e l'imposta di registro (4,6 mld). La Cgia ricorda inoltre che nel 1992 il gettito è salito di 8,6 mld di euro (da 11,7 mld del 1991 a 20,3 mld), con una crescita di oltre il 73%. In quell'anno, per risanare le finanze pubbliche, sono stati introdotti dei prelievi straordinari di carattere patrimoniale sulla ricchezza finanziaria, sugli immobili e su alcuni beni di lusso. In particolare, il Dl 333 1992 aveva previsto una imposta straordinaria immobiliare (Isi) e un prelievo straordinario sui depositi e conti correnti. L'Isi si calcolava applicando l'aliquota del 3 per mille al valore catastale degli immobili. Il prelievo sui depositi è avvenuto sulle giacenze alla data del 9 luglio 1992 con aliquota del 6 per mille. Poi a settembre c'è stato un ulteriore prelievo straordinario a carico delle persone fisiche che possedevano auto di grossa cilindrata, aeromobili, imbarcazioni da diporto. Nel 1993 il gettito è salito di altri 4,4 mld per effetto della sostituzione dell'Isi con l'Ici che pur applicandosi sulla medesima base imponibile, prevedeva delle aliquote più elevate. Inoltre, fece sentire i suoi effetti anche la nuova imposta sul patrimonio delle imprese che, con aliquota del 7,5 per mille, è stata in vigore sino al 1997. Nel 2008, la flessione del gettito delle imposte patrimoniali è dipesa dall'abolizione dell'Ici sulla prima casa. Nel 2012, il DL "Salva Italia" ha inasprito fortemente la tassazione patrimoniale, introducendo diverse forme di tassazione: l'Imu sugli immobili; prelievi che hanno interessato i beni di lusso, come le auto di grossa cilindrata, i natanti e gli aeromobili; l'applicazione dell'imposta proporzionale di bollo sulle disponibilità finanziarie. Nel 2014, infine, è stata introdotta la Tasi che assieme all' Imu e alla Tari costituiscono la Iuc, ovvero l'Imposta unica comunale. Il presupposto della Tasi, pur essendo collegato all'erogazione e alla fruizione di servizi comunali, si basa sul possesso o la detenzione di un immobile, anche ad uso abitativo. Pertanto, questa nuova tassa viene percepita da tutti come una imposta patrimoniale e come tale è stata inserita nel nostro elenco.

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