Dovrebbe arrivare, entro un paio di settimane al massimo, il decreto sul credito d'imposta per Casse previdenziali private e Fondi pensione che decidono di investire nell'economia reale, e che non subiranno, così l'aumento del prelievo fiscale (dall'11 al 20% per i fondi e dal 20 al 26% per le casse). A quanto si apprende il testo, già firmato dal ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, ha avuto bisogno di alcune ulteriori limature tecniche. L'obiettivo è quello di spingere questi investitori a spostare sull'economia reale 4-5 miliardi.
Il decreto ministeriale attua le misure previste dalla legge di Stabilità. Il credito d'imposta è stato pensato, viene spiegato, proprio per spingere questi investitori istituzionali a spostare parte dei circa 220 miliardi gestiti complessivamente, da investimenti in titoli di Stato italiani e stranieri (che rappresentano la stragrande maggioranza degli attuali investimenti) a progetti a sostegno della ripresa economica.
Il testo definisce così un ventaglio ampio di comparti dell'economia reale in cui investire con l'agevolazione fiscale del 9% per i fondi e del 6% per le Casse private dei professionisti: gli ambiti vanno dalle infrastrutture - porti aeroporti strade e ferrovie, ma anche quelle turistiche e culturali e le infrastrutture digitali - alle attività immobiliari non residenziali, fino alle piccole e medie imprese. Il dialogo con i gestori, si spiega, è aperto - già ci sarebbe in agenda un incontro con Invimit per valutare investimenti sul patrimonio immobiliare pubblico - in particolare sulla selezione di questi progetti, perché è essenziale garantire la redditività degli investimenti per Casse e Fondi, che gestiscono le pensioni.
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