Molti titoli di Stato italiani nei portafogli degli investitori istituzionali nazionali, ancora restii a finanziare l'economia reale e titoli non quotati mentre "gli effetti delle riforme" varate dal governo negli scorsi mesi per favorire una maggiore diversificazione e una minore dipendenza delle imprese dalle banche "saranno presumibilmente graduali". E' quanto si legge nella relazione annuale della Banca d'Italia secondo cui il 35% delle attività degli istituzionali è rappresentata da titoli di stato contro meno del 10% del portafoglio degli investitori dell'area euro.
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